Lixisenatide presenta un rischio cardiovascolare neutro negli adulti con diabete di tipo 2 ad alto rischio di malattia cardiovascolare
L'agonista del recettore GLP-1 Lixisenatide ( Lyxumia ) abbassa l’emoglobina glicosilata ( HbA1c ) e non è associato né a beneficio né a rischio cardiovascolare negli adulti con diabete mellito di tipo 2 ad alto rischio di eventi cardiovascolari acuti.
I risultati di ELIXA Cardiovascular Outcomes, uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, non hanno mostrato alcun aumento del rischio di ipoglicemia o di danno al pancreas tra i partecipanti assegnati a Lixisenatide; è stato riscontrato un beneficio modesto sul peso corporeo dopo 3 anni di trattamento.
Sono stati analizzati i dati di 6.068 adulti di 49 Paesi con diabete mellito di tipo 2, con emoglobina glisosilata pari a 7.5% e con esiti di sindrome coronarica acuta entro 180 giorni dalla randomizzazione ( età media, 60 anni; 30% donne, 76% bianchi; indice di massa corporea ( BMI ) di 30 ).
All'interno della coorte, 3.034 partecipanti sono stati assegnati a una dose iniziale di 10 mcg una volta al giorno di Lixisenatide; il dosaggio era poi aumentato a 20 mcg una volta al giorno.
Era permesso aggiustare il dosaggio secondo necessità fino a un massimo di 20 mcg al giorno durante il periodo di studio.
I restanti partecipanti ( n=3.034 ) sono stati assegnati a placebo.
I partecipanti in entrambi i bracci avevano una durata media del diabete di 9 anni, una media di glicemia a digiuno di 149 e un HbA1c media del 7.7%.
Prima dell’evento coronarico acuto, il 22% dei partecipanti di entrambi i gruppi aveva avuto un infarto miocardico.
Prima della randomizzazione, il 22% dei partecipanti di entrambi i gruppi presentava insufficienza cardiaca.
Il periodo di tempo medio tra la sindrome coronarica acuta e la randomizzazione era di 72 giorni.
A seguito di un periodo di studio di 3 anni, gli esiti cardiovascolari sono risultati simili nei due bracci di trattamento, con un hazard ratio di 1.02 per la morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus o angina; un hazard ratio di 0.96 per ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e un hazard ratio di 0.94 per tutte le cause di morte.
I partecipanti assegnati a Lixisenatide hanno presentato una modesta riduzione dell’emoglobina glicosilata nell'arco di 3 anni rispetto ai partecipanti assegnati al placebo ( differenza media post-basale: -0.27% ), con una diminuzione di peso di 0.7 kg e una diminuzione media della pressione arteriosa di 0.8 mmHg.
La variazione del peso corporeo ( perdita ) e dei valori pressori ( riduzione ) era piccola, ma grazie al grande numero dei partecipanti allo studio, è risultata statisticamente e clinicamente significativa.
La frequenza cardiaca non è stata influenzata.
Gli effetti avversi più comuni sono stati: nausea e vomito, che sono risultati aumentati nel gruppo Lixisenatide, che hanno portato alla sospensione del farmaco in poco meno del 5% dei pazienti partecipanti.
Non è stato riscontrato alcun aumento di pancreatite o cancro pancreatico tra i partecipanti, e nessun aumento nei casi di ipoglicemia grave. ( Xagena2015 )
Fonte: 75th Scientific Sessions - American Diabetes Association ( ADA ), 2015
Endo2015 Cardio2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
Associazione tra uso di farmaci anticonvulsivanti a lungo termine e incidenza del diabete mellito di tipo 2
Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...
Efficacia e sicurezza di Semaglutide orale una volta al giorno 25 mg e 50 mg rispetto a 14 mg negli adulti con diabete di tipo 2: studio PIONEER PLUS
Semaglutide orale una volta al giorno è un efficace trattamento del diabete di tipo 2. L'obiettivo dello studio è stato...
Diabete di tipo 2: indicazioni per la prescrivibilità di farmaci a carico del Sistema sanitario nazionale - Nota 100
A. La modifica dello stile di vita ( terapia medica nutrizionale [ dieta ], attività fisica, astensione dal fumo ) rappresenta...
Trattamento del diabete di tipo 2: valori di emoglobina glicata e impiego di Metformina
La presa in carico della persona con diabete mellito di tipo 2 comporta non soltanto la prescrizione della terapia farmacologica...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...
Diabete di tipo 2: raccomandazioni delle principali LineeGuida nazionali e internazionali
Lineeguida: ESC/EASD 2019 Le più recenti linee guida delle società europee ESC/EASD ( European Society of Cardiology / European Association for the...
Efficacia e sicurezza di Orforglipron orale nei pazienti con diabete di tipo 2
Orforglipron, un agonista orale del recettore del peptide-1 glucagone-like ( GLP-1 ) non-peptidico, è in fase di sviluppo per il...
Insulina Icodec una volta a settimana rispetto a Insulina Degludec una volta al giorno negli adulti con diabete mellito di tipo 2 naive all’Insulina: studio ONWARDS 3
L'Insulina Icodec settimanale potrebbe fornire un'alternativa di dosaggio più semplice all'Insulina basale giornaliera nelle persone con diabete mellito di tipo...
Intolleranza al glucosio in gravidanza e rischio di diabete di tipo 2 ad esordio precoce
Il rischio di diabete di tipo 2 tra le donne con intolleranza al glucosio durante la gravidanza che non soddisfa...
Passaggio a Insulina Icodec una volta a settimana rispetto a Insulina Degludec una volta al giorno in soggetti con diabete di tipo 2 trattato con Insulina basale: studio ONWARDS 2
L'Insulina Icodec ( Icodec ) è un'Insulina basale settimanale attualmente in fase di sviluppo. ONWARDS 2 ha valutato l'efficacia e...